Le Signore dell'Arte presto in mostra a Milano
Le Signore dell’Arte. Storie di donne tra ‘500 e ‘600.
La loro arte non ha nulla da invidiare ai più celebri maestri, eppure sono moltissime le grandi pittrici dimenticate dalla storia ufficiale. Palazzo Reale si prepara a ricordarle in una mostra foriera di sorprese, in programma dal 5 febbraio al 6 giugno. Artemisia Gentileschi, Sofonisba Anguissola, Lavinia Fontana, Elisabetta Sirani, Fede Galizia, Giovanna Garzoni sono solo alcune delle protagoniste di un atteso appuntamento previsto per l’autunno appena trascorso e poi rimandato a causa delle misure anti-pandemia.
A cura di Anna Maria Bava, Gioia Mori e Alain Tapié, Le Signore dell’Arte. Storie di donne tra ‘500 e ‘600 riunirà oltre 150 dipinti in arrivo da 37 prestigiose collezioni italiane e internazionali: dagli Uffizi al Museo di Capodimonte, dalla Galleria Borghese ai Musei Reali di Torino, la Pinacoteca di Brera, il Musée des Beaux Arts di Marsiglia e il Muzeum Narodowe di Poznan. Ci saranno opere che non hanno mai partecipato a una mostra, come la Pala della Madonna dell’Itria di Sofonisba Anguissola, realizzata a Paternò, in Sicilia, e rimasta per sempre sull’isola, oggi fresca di un importante restauro realizzato in collaborazione con il Museo Ala Ponzone di Cremona. Per la prima volta la ammireremo a confronto con la Partita a scacchi, autentico capolavoro dell’autrice lombarda conservato in Polonia. Conosceremo meglio talenti da star tornati di recente alla ribalta, primo tra tutti quello di Artemisia, al centro di una grande mostra alla National Gallery di Londra che al momento è accessibile soltanto online, e ci accosteremo alle tele di pittrici totalmente sconosciute al grande pubblico, come la nobile romana Claudia del Bufalo, la fiorentina Lucrezia Quistelli, citata da Giorgio Vasari nelle sue Vite, e la siciliana Rosalia Novelli, il lato femminile del Barocco sull’isola.
Con la mostra "Le Signore dell’Arte. Storie di donne tra ‘500 e ‘600", l’arte e le incredibili vite di 34 diverse artiste vengono riscoperte attraverso oltre 150 opere, a testimonianza di un’intensa vitalità creativa tutta al femminile, in un singolare racconto di appassionanti storie di donne già “moderne”.
In mostra le artiste più note, ma anche quelle meno conosciute al grande pubblico, le nuove scoperte, come la nobile romana Claudia del Bufalo, che entra a far parte di questa storia dell’arte al femminile, e alcuneopere esposte per la prima volta.
Sotto la curatela di Anna Maria Bava, Gioia Mori e Alain Tapié, le opere selezionate per la mostra provengono da ben 67 diversi prestatori, tra cuile gallerie degli Uffizi, il Museo di Capodimonte, la Pinacoteca di Brera, il Castello Sforzesco, la Galleria nazionale dell’Umbria, la Galleria Borghese, i Musei Reali di Torino, la Pinacoteca nazionale di Bologna, dal MuséedesBeauxArts di Marsiglia e dal MuzeumNarodowe di Poznan (Polonia).
La mostra racconta non solola maestria compositiva di queste pittrici, ma anche ilruolo sociale che hanno rivestito nel loro tempo, alcune affermate presso le grandi corti internazionali, altre vere e proprie imprenditrici ,tutte capaci di confrontarsi con i propri ideali e con diversi stili di vita.
Tra le eroine in mostra a Palazzo Reale domina per celebrità la figura di Artemisia Gentileschi: figlia di Orazio, icona di consapevolezza e rivolta, artista e imprenditrice, la sua arte rivaleggia con quella degli stessi pittori uomini dell’epoca e il suo successo la porta allo scarto dalla sua categoria sociale; un esempio di lotta contro l'autorità e il potere artistico paterno, contro il confinamento riservato alle donne.
DiSofonisba Anguissola - cremonese che visse oltre dieci anni alla corte di Filippo II a Madrid, per poi spostarsi in Sicilia dove fu visitata da Antoon van Dyck nel 1624 - saranno esposti tra gli altri la Partita e scacchi (1555), e per la prima volta la Pala della Madonna dell'Itria (1578).
E ancora Lavinia Fontana- bolognese e figlia del pittore manierista Prospero Fontana in mostra con 14 opere tra cui l'Autoritratto nello studio (1579), la Consacrazione alla Vergine (1599) e alcuni dipinti di soggetto mitologico di rara sensualità.
E poi ancora la pittrice bolognese Elisabetta Sirani, in mostra con potenti tele in cui sono raffigurati il coraggio femminile e la ribellione di fronte alla violenza maschile; Ginevra Cantofoli, con Giovane donna in vesti orientali (seconda metà del XVII); Fede Galizia con l’iconica Giuditta con la testa di Oloferne (1596); Giovanna Garzoni, altra modernissima donna che visse tra Venezia, Napoli, Parigi e Roma, in mostra con rare e preziose pergamene.
La mostra, in programma dal 5 febbraio al 6 giugno 2021, si inserisce nel palinsesto I talenti delle donne, promosso dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, che fino ad aprile 2021 focalizza l'attenzione sulle donne, le loro opere, le loro priorità e capacità.
Il progetto espositivo è realizzato con il sostegno di Fondazione Bracco, main sponsor della mostra, il cui impegno è da sempre rivolto a diffondere cultura, arte e scienza, con particolare attenzione all'universo femminile e alle protagoniste del pensiero creativo.
Informazioni utili sull'evento |
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Quando |
dal 6 Febbraio 2021 | |
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Dove |
Palazzo Reale Milano Piazza del Duomo, 12 - Milano |
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Orario |
Nel rispetto del DPCM del 3/12/2020 la mostra resta chiusa e le visite guidate sono sospese fino al 15 gennaio.
Lunedì: chiuso |
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Biglietti |
Intero € 14,00 Ridotto € 12,00 Abbonamento Musei Lombardia € 10,00 valido anche per Soci Orticola in possesso della tessera per l'anno in corso Ridotto speciale € 6,00 Famiglie 1 o 2 adulti Ridotto €10; bambini da 6 a 14 anni Ridotto speciale; fino a 5 anni gratuito *i prezzi si intendono con audio-guida (o app sostitutiva) inclusa e costi di prevendita esclusi |
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Norme Covid-19 |
L’accesso sarà consentito a un numero contingentato di visitatori finalizzato a garantire un’adeguata distanza interpersonale
Auspichiamo la collaborazione di tutti i visitatori. |
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Sito Internet |
https://www.palazzorealemilano.it/mostre/storie-di-donne-tra-500-e-600 | |
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Informazioni |
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. +39 02 884 45 181 |
Vacanze di Natale e Corse Scolastiche
S’informano gli Utenti
che per le Vacanze di Natale
dal 23 dicembre 2020 al 06 gennaio 2021
non verranno effettuate le corse scolastiche
La Direzione
A.T.A.V. VIGO S.p.a.
- Scarica il Nuovo Orario 2020 della linea.34 Castelnuovo D.B. - Asti (1295 Scaricamenti)
Avviso Mobilità LINEA n.34 Castelnuovo D.B. - Asti
LINEA n.34 Castelnuovo D.B. - Asti
Si comunica che a partire da lunedì 9/11/2020
Si avvisa la Spettabile Clientela che in riferimento
alla nota dell’Agenzia della Mobilità Piemontese prot. 9436 del 05/11/2020
ed alla nota del Consorzio EXTRA.TO prot. 2020-4883 del 06/11/2020
dove viene richiesto di rimodulare la programmazione dei servizi TPL
causa emergenza epidemiologica da COVID-19
a partire da lunedì 9/11/2020
le seguenti corse non verranno più effettuate:
Corsa delle ore 6:35 in partenza da Castelnuovo D.B. per Asti
Corsa delle ore 10:50 in partenza da Castelnuovo D.B. per Asti
Corsa delle ore 14:15 in partenza da Asti per Castelnuovo D.B.
La Direzione
A.T.A.V. VIGO S.p.a.
Avviso Mobilità LINEA n.170 Torino - Chieri - Montechiaro d'Asti
Linea N.170 Torino - Chieri - Montechiaro d'Asti
Si comunica che a partire da lunedì 9/11/2020
Si avvisa la Spettabile Clientela che in riferimento
alla nota dell’Agenzia della Mobilità Piemontese prot. 9436 del 05/11/2020
ed alla nota del Consorzio EXTRA.TO prot. 2020-4883 del 06/11/2020
dove viene richiesto di rimodulare la programmazione dei servizi TPL
causa emergenza epidemiologica da COVID-19
a partire da lunedì 9/11/2020
le seguenti corse non verranno più effettuate:
Corsa delle ore 7:00 in partenza da Castelnuovo D.B. per Chieri
Corsa delle ore 7:30 in partenza da Chieri per Castelnuovo D.B.
Corsa delle ore 13:30 in partenza da Castelnuovo D.B. per Chieri
Corsa delle ore 14:10 in partenza da Chieri per Castelnuovo D.B.
La Direzione
A.T.A.V. VIGO S.p.a.
Modifica Servizi Scolastici
Avviso di modifica Servizi Scolastici ad Asti
Venerdì 23/10/2020 per tappa del Giro d'Italia
LINEA 34 CASTELNUOVO - ASTI
Si avvisa la Spettabile Clientela che a seguito del transito in Asti
della 19° tappa del 103° Giro d’Italia nella giornata di Venerdì 23/10/2020,
vista l’ordinanza n. 75 del 16/10/2020 della Città di Asti che impone
l’uscita di tutte le scuole di ogni ordine e grado alle ore 12,30,
vista anche la disposizione fornitaci dall’Ufficio Trasporti della Provincia di Asti
di anticipare alle ore 13,00 tutte le corse scolastiche previste di norma alle ore 14,00
verranno adottate le seguenti modifiche al servizio:
la corsa in partenza da Castelnuovo D.B. alle ore 13.10 per Asti
è anticipata alle ore 11.40
la corsa scolastica in partenza da Asti alle ore 14.15
è anticipata alle ore 12.50
la corsa scolastica in partenza da Asti alle ore 14.05
è anticipata alle ore 13.00
La corsa in partenza da Asti alle ore 13.10 per Castelnuovo D.B.
rimane invariata.
La Direzione
A.T.A.V. VIGO S.p.a.
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Orari al Pubblico Uffici Vigo
Per Rinnovare tutti gli Abbonamenti
le Tessere BIP i Voucher di Rimborso
del Periodo Covid e tutti i
Servizi di linea generale.
SI RICEVE ESCLUSIVAMENTE
SU APPUNTAMENTO
nella Sede di Torino di
Lungo Dora P. Colletta. 89
Telefonando ai numeri
011856545 - 011854853
dal Lunedì al Venerdì
dalle 9.00 alle 11.30 e dalle 14.00 alle 16.30
oppure ONLINE potete rinnovare i vostri abbonamenti
sul nostro sito internet
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Per vedere tutte le rivendite più vicine.
La Direzione
A.T.A.V. VIGO S.p.a.
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Guasto al POS della Rivendita di Buttigliera d'Asti
S’informano gli Utenti che,
a causa di un guasto al POS della Rivendita di Buttigliera d'Asti
di Spadaro Debora,
non sarà possibile rinnovare gli abbonamenti.
S’invita l’utenza a rinnovare i titoli di viaggio
presso le altre rivendite aziendali
oppure ONLINE sul nostro sito internet
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La Direzione
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PIERO GIRARDI FOTOGRAFO
PIERO GIRARDI FOTOGRAFO
Un medico ritrae Forno Alpi Graie e l’alta Val Grande nella prima metà del Novecento
Informazioni utili sull'evento |
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Quando |
dal 19 Settembre 2020 al 6 Gennaio 2020 | |
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Dove |
Forno Alpi Graie (Groscavallo) Ex cappella di Nostra Signora del Suffragio (o di Sant’Anna) | |
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Orario |
Tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00 |
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Biglietti |
Ingresso Libero |
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Norme Covid-19 |
L’accesso sarà consentito a un numero contingentato di visitatori finalizzato a garantire un’adeguata distanza interpersonale
Auspichiamo la collaborazione di tutti i visitatori. |
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Sito Internet |
http://www.societastorica-dellevallidilanzo.it/appuntamenti.html | |
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Informazioni |
INES POGGETTO ANIMA INTENSA DELLE VALLI DI LANZO
INES POGGETTO ANIMA INTENSA DELLE VALLI DI LANZO
Atti del Convegno promosso da Città di Lanzo Torinese e Società Storica delle Valli di Lanzo
Informazioni utili sull'evento |
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Quando |
Sabato 17 ottobre 2020 | |
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Dove |
Lanzo Torinese, Collegio San Filippo Neri, piazza Albert 8 | |
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Orario |
Ore 11.00 |
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Biglietti |
Ingresso Libero |
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Norme Covid-19 |
L’accesso sarà consentito a un numero contingentato di visitatori finalizzato a garantire un’adeguata distanza interpersonale
Auspichiamo la collaborazione di tutti i visitatori. |
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Sito Internet |
http://www.societastorica-dellevallidilanzo.it/appuntamenti.html | |
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Informazioni |
Petali e draghi tra i fili di seta
ROTAZIONE | Petali e draghi tra i fili di seta
Kesa, i pregiati mantelli rituali giapponesi.
In Giappone la parola kesa indica la veste tipica dei monaci buddhisti, nonché l’abito indossato dal Buddha stesso. Il kesa non è però un semplice indumento e ha un significato simbolico estremamente profondo, legato al risveglio, alla consapevolezza del praticante che lo indossa e alla connessione con l’intero universo. Questa veste viene tradizionalmente confezionata dal monaco stesso assemblando strisce di tessuto con cuciture sovrapposte e, nel caso dei kesa rituali, può essere realizzato con tessuti preziosi e decorati.
Le collezioni del MAO Museo d’Arte Orientale vantano una raccolta di pregiati kesa giapponesi che necessitano di essere periodicamente messi a riposo per motivi conservativi, come accade con i dipinti su carta e seta o le stampe; benché vengano esposti in apposite teche con piano inclinato, necessarie ad evitare eccessive tensioni del filato, le stoffe sono particolarmente delicate e soggette allo stress dell’esposizione: le decorazioni minute presenti in alcuni esemplari sono infatti ottenute con fili di seta e strisce di carta dorata, una tecnica che le rende preziose e fragili allo stesso tempo.
Dal 24 settembre 2020 al 28 marzo 2021 saranno esposti alcuni kesa a riposo ormai da diversi anni nei nostri depositi: si tratta di tre mantelli rituali in seta del XIX secolo, che presentano motivi e fantasie differenti. Il primo è un kesa in seta a sfondo rosso bruno, composto da sette fasce verticali ricavate probabilmente da un kosode, un tipo di kimono a maniche corte. Dallo sfondo emergono fiori stilizzati azzurri e verdi, ognuno dei quali inscritto in cerchi che si intersecano fra loro: una scelta cromatica e decorativa particolarmente essenziale e sobria.
Il secondo kesa è caratterizzato da uno sfondo bianco con disegni di draghi marroni tra nuvole color pesca, arancioni, verdi, viola, e motivi di onde azzurre. Il drago si presenta con i tipici attributi dell’unryū, il drago signore delle nuvole: l'espressione è feroce, con le fauci spalancate e gli occhi sporgenti; questa creatura fantastica ha lunghi baffi, corna biforcute, folte sopracciglia, peli ispidi, numerose squame lungo il corpo serpentiforme e la sua zampa artigliata racchiude una nuvola.
Nel terzo kesa ritroviamo nuovamente il motivo dei draghi, con nuvole e fiori, che si stagliano questa volta su uno sfondo blu petrolio. I draghi, squamosi e simili a serpenti, procedono verticalmente verso l’alto, emergendo fra le nuvole, e si alternano alla decorazione floreale e alle rappresentazioni delle mitologiche fenici. I fiori, in questo caso le peonie, sono disposte in un disegno concentrico che ricorda il movimento di un vortice, simbolo di dinamismo e vibrazione creativa, a cui è spesso associata la raffigurazione del drago.
Contestualmente alla rotazione dei tessuti, verranno esposti anche un kakemono e un contenitore per sūtra in pietra, che andranno a sostituire il paravento attualmente visibile. Il dipinto su carta di epoca Meiji (1868-1912) raffigura il Parinirvāna del Buddha, ovvero la scena del Buddha morente attorniato da una schiera di esseri umani e divini, bestie reali e fantastiche, tema iconografico fra i più frequenti nell’arte buddhista giapponese. Il corpo dell’Illuminato è di color oro, a simboleggiare il massimo grado dell’Illuminazione raggiunto, ed è coperto da un kesa che lascia scoperta la spalla destra: attorno a lui, numerose figure dalle espressioni addolorate e compassionevoli, alcuni esseri divini e la schiera dei dieci discepoli più meritevoli, riconoscibili grazie al mantello rituale che indossano.
Sempre legato all’ambito buddhista è anche il contenitore cilindrico con coperchio per scritture sacre, realizzato in pietra levigata e risalente al XII secolo, ispirato alla struttura della pagoda e dello stūpa. Si tratta di un’opera piuttosto rara – gli scavi archeologici ne hanno portati alla luce pochi esemplari – e importante sotto il profilo artistico, archeologico e storiografico: l’iscrizione incisa sul contenitore rappresenta infatti un documento fondamentale per conoscere i dettagli della sua creazione.
Informazioni utili sull'evento |
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Quando |
dal 24 Settembre 2020 al 28 Marzo 2021 | |
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Dove |
MAO Museo di Arte Orientale Via San Domenico, 11, 10122 Torino TO |
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Orario |
Giovedì e Venerdì 12.00 - 19.00 |
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Biglietti |
Intero: € 10 Le tariffe possono subire variazioni in presenza di mostre temporanee. |
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Norme Covid-19 |
L’accesso sarà consentito a un numero contingentato di visitatori finalizzato a garantire un’adeguata distanza interpersonale
Auspichiamo la collaborazione di tutti i visitatori. |
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Sito Internet |
https://www.maotorino.it/it/eventi-e-mostre/mostra-china-goes-urban | |
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Informazioni |
La biglietteria chiude sempre un'ora prima. L’uscita dalle sale è prevista 10 minuti prima della chiusura museale. Prenotazione consigliata ma non obbligatoria. |