A Torino sulle tracce di Raffaello
I segreti della Madonna della Tenda.
L’anno di Raffaello volge al termine e Torino lo chiude in bellezza con una mostra dedicata alla fortuna del maestro urbinate nelle raccolte di casa Savoia. Sebbene il Divin Pittore non abbia mai lavorato in Piemonte, la sua arte è riuscita a fare “tendenza” anche qui. Lo dimostrano 33 dipinti, incisioni e preziosi oggetti d’arte decorativa esposti da domani, venerdì 30 ottobre, al 14 marzo 2021, ai Musei Reali lungo il percorso Sulle tracce di Raffaello nelle collezioni sabaude. Copie pregiate e libere interpretazioni delle invenzioni del Sanzio ne illustrano l’influenza nell’arte dei secoli successivi, partendo dalla sua morte 500 anni fa per arrivare fino al XIX secolo. Tra i pezzi più significativi spiccano quattro superbe repliche della Madonna d’Orleans, una delle quali in prestito dal Rijcksmuseum di Amsterdam, accanto a opere di Polidoro da Caravaggio, Sassoferrato, Sodoma, Garofalo, Luca della Robbia e un Botticelli visibile per la prima volta dopo il restauro.
Ma la vera regina della mostra è la tavola della Madonna della Tenda, acquistata da Carlo Alberto di Savoia nel 1828 come opera autografa di Raffaello. Dare lustro alla nuova Galleria Reale di Palazzo Madama era uno dei progetti del principe e l’arte del Rinascimento italiano un fascinoso oggetto del desiderio. La Madonna della Tenda divenne il fiore all’occhiello della collezione, esposta in una sala dedicata esclusivamente all’Urbinate. Irresistibile la tenerezza dell’abbraccio tra la Madre e il Bambino sorpresi in un momento di intima quotidianità: composizione, luce e colore concorrono all’effetto di armoniosa naturalezza tipico del maestro rinascimentale. Ma la paternità del dipinto è presto messa in discussione: l’originale sarà rintracciato nell’omonimo quadro attualmente conservato presso l’Alte Pinakothek di Monaco e la versione torinese finirà dimenticata nei depositi.
Un importante intervento di restauro ha finalmente reso giustizia all’opera, restituendola all’aspetto originario e facendo luce sulla sua storia. I lavori realizzati dal Centro Conservazione e Restauro di Venaria Reale con il sostegno di Intesa Sanpaolo hanno riportato alla luce i colori vivi e brillanti che un restauro ottocentesco aveva offuscato, nonché il dettagliato disegno sottostante, visibile nel percorso espositivo attraverso le immagini delle riflettografie a infrarossi. Già, perché ai Musei Reali il dossier di restauro della Madonna della Tenda diventa quasi una mostra nella mostra. Attraverso un’esauriente documentazione, scopriamo come l’analisi del supporto ligneo del dipinto e della tavolozza - lapislazzuli, frammenti di vetro e verderame alla base dei pigmenti - insieme all’altissima qualità dell’esecuzione abbiano suggerito agli studiosi nuove ipotesi sull’origine del quadro.
Il mistero, insomma, sembra rischiararsi. La Madonna torinese sarebbe stata realizzata tra il 1530 e il 1540 (dopo la morte di Raffaello, quindi) da una prestigiosa bottega di Firenze, forse quella di Andrea del Sarto. Sappiamo che l’originale fu dipinto a Roma dal Sanzio, ma probabilmente per un committente fiorentino: questo spiegherebbe la circolazione a Firenze, molto più che nell’Urbe, di copie e riproduzioni. Più che l’esercizio di un allievo, la Madonna della Tenda dei Musei Reali fa pensare a una commissione importante, realizzata forse per rimpiazzare l’originale venduto. Prima che a Monaco di Baviera, infatti, troviamo il dipinto di Raffaello nelle raccolte spagnole dell’Escorial e in Inghilterra.
“Raffaello ha rappresentato, nei secoli, l’interprete sommo della bellezza e della grazia. Un genio capace di coniugare l’armonia formale con il palpito della vita”, ha commentato Enrica Pagella, direttrice dei Musei Reali di Torino: “In questa mostra dossier abbiamo raccolto alcuni episodi della seduzione da lui esercitata sui principi di Savoia, con opere ancora poco note, che sono state studiate e restaurate per questa occasione. È un percorso ricco di curiosità e di sorprese, e sono grata a Intesa Sanpaolo per averlo sostenuto e ai restauratori del Centro della Venaria Reale per averci aiutato nella ricerca”. “Sostenere la cultura non è mai stato importante come in questo momento”, ha dichiarato Alessandro Battistoni di Intesa Sanpaolo, annunciando l’impegno dell’istituto a sostegno di un progetto di catalogazione e studio dei disegni rinascimentali delle collezioni sabaude che inaugurerà a dicembre. In attesa dell’apertura a Torino della quarta sede di Gallerie d’Italia, prevista per il 2022 nella storica Piazza San Carlo.
Informazioni utili sull'evento |
|
![]() |
Quando |
Mostra dal 30 ottobre 2020 al 14 marzo 2021 | |
![]() |
Dove |
Musei Reali – Galleria Sabauda
Piazzetta Reale, 1 - 10122 TORINO
|
|
![]() |
Orario |
Da giovedì alla domenica 10:00 – 18:00
|
|
![]() |
Biglietti |
Intero: 15,00 € Ridotto: 2,00 € Ragazzi: di età dai 18 ai 25 anni Gratuito: Minori di 18 anni Persone con disabilità e un loro accompagnatore Insegnanti con scolaresche – Guide turistiche con gruppi Personale del Ministero – Possessori di Abbonamento Musei, Torino+Piemonte Card, tessera ICOM |
|
![]() |
Norme Covid-19 |
A seguito del DPCM 13 gennaio 2021, i Musei Reali e le mostre in corso resteranno chiusi fino al 1 febbraio 2021. Fino al 5 marzo 2021, in base alle prescrizioni del DPCM 14.1.2021, la Biblioteca Reale continuerà a svolgere il servizio al pubblico su prenotazione, dal lunedì al venerdì, con gli orari e le modalità di registrazione indicati sul sito. Il sabato mattina resterà chiusa L’accesso sarà consentito a un numero contingentato di visitatori finalizzato a garantire un’adeguata distanza interpersonale
Auspichiamo la collaborazione di tutti i visitatori. |
|
![]() |
Sito Internet |
www.beniculturali.it | |
![]() |
Informazioni |
|